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Proposizione 186

La fede ci dona la certezza che, in Gesù di Nazareth, Dio si è fatto vicino ad ogni uomo. Egli si presenta come proposta per la libertà e la responsabilità dell’uomo e anche come dono che sostiene la possibilità di rispondere all’amore di Dio. Ma non tutti corrispondono a quest’amore del Padre e preferiscono rimanere lontani da Lui.

 

Dai dati raccolti nella Fase Antepreparatoria del Sinodo si evince che c’è bisogno, nella nostra realtà, di una Chiesa missionaria che sappia dialogare con i lontani e si mostri presente ed attenta, là dove è necessario, così da far sentire la sua voce: nelle famiglie ferite, accanto agli emarginati, nella vita dei tanti giovani che vogliono mantenersi distanti dalle comunità ecclesiali, nella scuola. Allo stesso tempo essa deve rimanere aperta ed accogliente, mostrando il suo vero volto, che è amore vissuto, senza pregiudizi o chiusure di sorta, perché chi viene a contatto con la comunità cristiana si trovi a proprio agio e si senta a casa sua.  

 

In questo senso, ricordiamo e viviamo l’esortazione di San Paolo: «Ricordatevi, fratelli, che in quel tempo eravate senza Cristo, esclusi dalla cittadinanza d’Israele, estranei ai patti della promessa, senza speranza e senza Dio in questo mondo. Ora, invece, in Cristo Gesù, voi che un tempo eravate i lontani siete diventati i vicini grazie al sangue di Cristo. Egli infatti è la nostra pace, colui che ha fatto dei due un popolo solo, abbattendo il muro di separazione che era frammezzo, cioè l’inimicizia, annullando, per mezzo della sua carne, la legge fatta di prescrizioni e di decreti, per creare in se stesso, dei due, un solo uomo nuovo, facendo la pace, e per riconciliare tutti e due con Dio in un solo corpo, per mezzo della croce, distruggendo in se stesso l’inimicizia. Egli è venuto perciò ad annunciare pace a voi che eravate lontani e pace a coloro che erano vicini. Per mezzo di lui possiamo presentarci, gli uni e gli altri, al Padre in un solo Spirito. Così dunque voi non siete più stranieri né ospiti, ma siete concittadini dei santi e familiari di Dio, edificati sopra il fondamento degli Apostoli e dei profeti, e avendo come pietra angolare lo stesso Gesù Cristo. In lui ogni costruzione cresce ben ordinata per essere tempio santo nel Signore; in lui anche voi insieme con gli altri venite edificati per diventare dimora di Dio per mezzo dello Spirito» (Ef 2,12-22).

 

Pertanto, la salvezza offerta da Dio in Cristo è per tutti gli uomini, vicini e lontani: alla nostra Chiesa l’onere dell’annuncio e il dovere dell’accoglienza; agli uomini ed alle donne della nostra terra la possibilità dell’ascolto e della loro risposta salvifica.