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Proposizione 147

La presenza a scuola di docenti credenti[1], insieme all’impegno responsabile di tutta la comunità scolastica, può contribuire a far superare i momenti di disorientamento e di difficoltà determinati nei giovani da una diffusa cultura intollerante e aggressiva, dalla fragilità del rapporto scuola-famiglia, da un uso egoistico e sconsiderato delle cose e della natura. Essi promuovono: la cultura dell’incontro, l’alleanza tra scuola e famiglia e l’educazione ecologica.

 

  • La cultura dell’incontro. Tutti gli insegnanti cristiani, in qualunque tipo di scuola operino, sono chiamati a stimolare negli alunni l’apertura all’altro, considerato come persona da conoscere e rispettare, fratello e sorella con la sua storia, i suoi limiti e le sue ricchezze, specialmente verso chi è diverso, straniero o debole. La scommessa è quella di cooperare a formare, attraverso lo studio delle discipline e il tempo a scuola, persone aperte e interessate alla realtà che le circonda, libere dal pregiudizio secondo il quale per valere bisogna essere competitivi e aggressivi.

 

  • L’alleanza educativa tra la scuola e la famiglia. Il papa esorta i docenti cattolici a ricostruire il patto educativo tra scuola e famiglia[2]. Si tratta di rinnovare l’alleanza scuola-famiglia sempre più spesso in crisi, favorendo una nuova “complicità” tra insegnanti e genitori. La scuola e la famiglia devono pensarsi non come fronti contrapposti, colpevolizzandosi a vicenda, ma mettersi, piuttosto, nei panni gli uni degli altri e convergere per realizzare obiettivi e progetti condivisi.

 

  • L’educazione ecologica[3]. I docenti cristiani educhino a uno stile di vita basato sull’atteggiamento della cura per la nostra casa comune che è il creato. L’ecologia a cui educare dev’essere integrale, tenere conto cioè di tutte le espressioni della vita ed evitare un atteggiamento riduttivo o parziale, essere rispettosa e attenta, certo alla natura, ma contemporaneamente agli anziani soli, ai diritti dei lavoratori, alla pace. È importante aiutare i ragazzi e le ragazze ad acquisire un’etica ecologica partendo da scelte e gesti di vita quotidiana, «uno stile […] che nella prospettiva cristiana trova senso e motivazione nel rapporto con Dio creatore, con Gesù Cristo centro del cosmo e della storia, con lo Spirito Santo fonte di armonia nella sinfonia del creato»[4].

[1] Conferenza Episcopale Italiana, Educare alla vita buona del Vangelo. Orientamenti pastorali dell’Episcopato italiano per il decennio 2010-2020, n. 46: «La comunità cristiana vuole intensificare la collaborazione permanente con le istituzioni scolastiche attraverso i cristiani che vi operano».

[2] Cfr. Francesco, Messaggio all’AMCI in occasione del Congresso nazionale (ottobre 2021); Cfr. anche Papa Francesco Amoris Laetitia, nn. 259-290.

[3] Cfr. Francesco, Lettera enciclica Laudato si’, nn. 209-215.

[4] Francesco, Messaggio all’AMCI in occasione del Congresso nazionale (ottobre 2021).