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Proposizione 131

La Chiesa in uscita che annuncia la gioia del Vangelo deve saper riconoscere e accogliere coloro che sono alla ricerca di Dio. Gli occhi sono il primo strumento che può consentire l’avvicinamento e l’accoglienza. Con gli occhi, infatti, possiamo guardare chi ci cammina accanto, osservarlo senza giudicarlo, accorgerci se è in uno stato di bisogno. Con gli occhi possiamo comunicare inizialmente la nostra disponibilità e possiamo comprendere lo stato d’animo dell’altro: può essere di gioia, di serenità, ma anche di paura, di necessità, di disperazione, di sconforto. A volte è proprio con lo sguardo che ci viene chiesto aiuto, prima ancora che con le parole. Scrutare gli occhi dell’altro, senza abbassare lo sguardo o senza guardare altrove, significa accogliere il Signore che ci guarda con quegli occhi. L’impegno della nostra Chiesa deve essere quello di vincere la tentazione dell’indifferenza e di spalancare fissi gli occhi verso chi, scrutandoci, esprime tutto il suo desiderio di essere accolto, amato ed aiutato.