Gli anni di isolamento sociale che abbiamo vissuto con i lockdown legati alla pandemia del Coronavirus e le tante restrizioni hanno coinvolto anche le attività pastorali e catechetiche della Chiesa, accelerando la diffusione di strumenti web e canali social nelle Parrocchie della nostra Diocesi come in quelle di ogni parte del mondo. La proibizione delle celebrazioni ha in qualche modo costretto la Chiesa ad adeguarsi, affinché le comunità non rimanessero isolate. Questo scenario ha stimolato e sviluppato la creatività e l’uso dei social, anche da parte dei meno giovani. Ciò comporta una svolta positiva sotto tanti aspetti:
La nostra Chiesa locale deve continuare a utilizzare queste nuove forme di comunicazione con stile cristiano, vivacità e creatività, integrandole nella pratica pastorale in modo oculato, e ritenendole già un prezioso patrimonio per tutta la comunità diocesana.
Il modo di comunicare vada verso la comunione e mai verso la divisione, cioè in modo diametralmente opposto rispetto a tutte le accuse che vengono rivolte normalmente alle piattaforme social. La nostra comunità di “fedeli comunicanti” si adoperi sempre per un uso proficuo e positivo delle risorse del web, puntando a diventare esempio virtuoso e replicabile.