La Chiesa è formata dal sacerdozio battesimale di tutto il popolo di Dio. Tutto ciò pone le basi teologiche per un’ecclesiologia comunionale. È
necessario, per questo, camminare insieme con uno stile inclusivo mantenendo un atteggiamento di apertura e di collaborazione fraterna, pur nella legittima diversità dei doni e dei carismi, che non sono ostacolo ma ricchezza(6).
La nostra Chiesa deve puntare alla qualità relazionale, che non può prescindere dalla comunione spirituale e fraterna, affettiva ed effettiva, permeata di stima, fiducia e verità tra tutti i membri del popolo di Dio. La Chiesa diocesana potrà così svolgere la sua missione di annunciare il Vangelo in tutti i luoghi della società della Piana e con il suo influsso trasformarla dal di dentro, rendendola completamente nuova. Questa è la conversione necessaria perché la nostra Chiesa locale diventi segno visibile di Cristo. Perciò devono essere messe da parte, nella nostra mentalità e nel nostro agire, tutte le logiche che non favoriscono la comunione.
6) Cfr. FRANCESCO, Esortazione Apostolica Evangelii gaudium, nn. 226-230