Nel contesto di un profondo rinnovamento missionario la diffusione della Parola di Dio compete a tutti come impegno quotidiano. Ciò vuol dire portare il Vangelo alle persone con cui ogni giorno si è a contatto, ma anche agli sconosciuti. È la cosiddetta “Predicazione informale”, che si realizza anzitutto attraverso il dialogo da persona a persona al fine di comunicare l’amore di Cristo in qualsiasi luogo, in ogni occasione della vita, nel lavoro e per le strade[14]. Senza dimenticare, poi, che l’annuncio del Vangelo non si può trasmettere solamente con formule o parole prestabilite, ma che esistono forme diverse per la trasmissione della fede, spesso impossibili da catalogare ed elencare, occorre costantemente avere a mente che il Vangelo si incarna nella cultura di un popolo. La nostra Chiesa, pertanto, dovrà sforzarsi con ogni energia e audacia, senza dubbi e timori, affinché l’evangelizzazione provochi una nuova sintesi con la cultura in cui viviamo, per evitare di diventare spettatori inermi di una sterile stagnazione della Chiesa stessa. Per questo si rende necessario che ogni impegno (sociale, culturale, di volontariato e di carità), che il fedele cristiano porta avanti con amore nella società, non sia sterile esercizio di solidarismo umano, ma venga fatto nel nome di Cristo fondamento unico della nostra vita.
[14] Cfr. Francesco, Esortazione Apostolica Evangelii Gaudium, n. 127.