Effettua l'accesso qui per rispondere alla proposizione

Proposizione 59

Luogo privilegiato della proclamazione viva e operante della Parola di Dio è la liturgia. Ogni azione liturgica è per sua natura intrisa di Sacra Scrittura. «Nella celebrazione eucaristica la Sacra Scrittura ha un’importanza estrema. Da essa si attingono le letture, che poi vengono spiegate nell’omelia, e i salmi, che si cantano; del suo afflato e del suo spirito sono permeate le preghiere, le orazioni e i carmi liturgici; da essa, infine, prendono significato le azioni e i simboli liturgici»[19]. «La Parola di Dio, costantemente annunziata nella liturgia, è sempre viva ed efficace per la potenza dello Spirito Santo e manifesta l’amore del Padre, che mai cessa di operare a favore di tutti gli uomini. La Chiesa ha sempre mostrato la consapevolezza che nell’azione liturgica la Parola di Dio si accompagna all’azione dello Spirito Santo, che la rende operante nel cuore dei fedeli: è lo stesso Spirito che a ciascuno nell’intimo suggerisce tutto ciò che nella proclamazione viene detto per tutta l’assemblea dei fedeli, e mentre rinsalda l’unità di tutti, favorisce anche la diversità dei carismi e ne valorizza la molteplice azione»[20]. La liturgia realizza, così, l’attualizzazione perfetta dei testi biblici, ne situa la proclamazione nella comunità dei credenti riuniti intorno a Cristo. Egli è allora «presente nella sua Parola, giacché è Lui che parla quando nella Chiesa si legge la Sacra Scrittura»[21]. Chi proclama la Parola in ambito liturgico deve, dunque, essere adeguatamente preparato: egli non parla di sé, né racconta fatti della sua vita, ma presta la sua voce a Cristo che parla. Inoltre, è necessario rendere pienamente consapevoli coloro che svolgono il ministero di lettori e i diaconi, che annunciano il Vangelo, che attraverso di loro e per opera dello Spirito un testo scritto diventa nuovamente Parola viva ed efficace.


[19] Concilio Ecumenico Vaticano II, Costituzione sulla sacra liturgia Sacrosanctum Concilium, n. 24.

[20] Cfr. Benedetto XVI, Esortazione Apostolica Postsinodale Verbum Domini, n. 52.

[21] Concilio Ecumenico Vaticano II, Costituzione sulla sacra liturgia Sacrosanctum Concilium, n. 7.