«Il lavoro è un diritto fondamentale ed è un bene per l’uomo: un bene utile, degno di lui, perché adatto appunto ad esprimere e ad accrescere la dignità umana. La Chiesa insegna il valore del lavoro non solo perché esso è sempre personale, ma anche per il carattere di necessità. Il lavoro è necessario per formare e mantenere una famiglia, per avere diritto alla proprietà, per contribuire al bene comune della famiglia umana. La considerazione delle implicazioni morali che la questione del lavoro comporta nella vita sociale induce la Chiesa ad additare la disoccupazione come una vera calamità sociale, soprattutto in relazione alle giovani generazioni»[1].
L’assenza di lavoro è la grande emergenza sociale che sta spopolando la nostra Diocesi e la Calabria intera. Grandi e piccoli paesi perdono intere giovani famiglie, che sono costrette ad emigrare per poter vivere. La Chiesa diocesana, oltre che con il “Progetto Policoro”, già attivo nel nostro territorio ma che merita maggiore attenzione da parte delle comunità parrocchiali, può favorire la creazione di opportunità lavorative con investimenti mirati e formazione specifica nelle aree riguardanti l’agricoltura, il turismo e l’artigianato, sfruttando le ampie potenzialità che possiede la nostra terra. È necessario, quindi, farsene promotori per sensibilizzare le comunità, affinché sostengano le imprese virtuose nate in seno alla nostra Diocesi.
[1] Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, Compendio della Dottrina Sociale della Chiesa, n. 287.