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Proposizione 201

Nella nostra Diocesi risulta essere molto diffusa la Massoneria. La parola “massone” significa “muratore” e fa riferimento all’opera di costruzione che ogni associato intraprende. L’appartenenza alla Massoneria è stata costantemente condannata dalla Chiesa sin dalla sua nascita (la Massoneria moderna è nata nel 1717 in Inghilterra). Si contano ben 586 documenti del Magistero nei quali la Chiesa ha esortato i fedeli a tenersi lontano da questa associazione segreta. La prima condanna in ordine di tempo risale al 1738, quando Papa Clemente XII promulgò la Bolla Pontificia “In eminenti apostolatus specula”, nella quale, fra le altre cose, veniva condannato il carattere segreto della Massoneria: «Se essi non facessero nulla di male, non odierebbero tanto la luce»[1]. Nella stessa Bolla, inoltre, si metteva in evidenza come gli aderenti a tale associazione erano «uomini di tutte le religioni e sette, paghi di una parvenza presunta di una certa qual rettitudine morale»[2].

È proprio nell’universo extra cattolico che attecchisce la Massoneria; infatti, le prime costituzioni dei “liberi muratori” (massoni) furono redatte dal pastore presbiteriano James Anderson. Questo mondo protestante ha una miriade di Chiese (all’inizio anche in lotta tra di loro), sorte in base al principio luterano della libera interpretazione delle Scritture. Esso, dunque, nasce come mondo plurale e questo è determinante per capire il fenomeno massonico, fondato sul relativismo.

La Massoneria può essere considerata una nuova edizione della più antica eresia della storia del cristianesimo: lo gnosticismo. Tale eresia mina alle basi l’insegnamento della Chiesa: mentre in essa la salvezza è donata dalla Rivelazione di Dio in Cristo Gesù, suo Figlio, nello gnosticismo e nella Massoneria la salvezza è una pura costruzione dello sforzo umano attraverso la conoscenza; mentre la Chiesa è una comunità aperta a tutti gli esseri umani che abbracciano la fede in Cristo e si fanno battezzare, lo gnosticismo e la Massoneria sono delle sette di iniziati: solo coloro che ad esse appartengono sono illuminati, mentre tutti gli altri uomini rimangono immersi nelle tenebre.

Pertanto, la visione massonica e l’appartenenza a questa associazione sono oggettivamente incompatibili con l’insegnamento e l’appartenenza alla Chiesa. Dal punto di vista teologico i massoni si dichiarano credenti, ma il Grande Architetto dei massoni non è il Dio della Rivelazione cristiana, che si fa conoscere all’uomo e chiede l’obbedienza della fede, ma è piuttosto l’Ente supremo frutto dell’immaginazione personale, secondo l’impostazione tipica del teismo illuminista.

Dal punto di vista morale, le logge massoniche propugnano principi slegati dalla fede e pienamente autonomi: la morale massonica è tutta incentrata sullo sforzo individuale e non ha paradigmi oggettivi, derivanti dalla fede. Un documento del 1984 della Sacra Congregazione della Dottrina della Fede, guidata dall’allora Cardinale Ratzinger, afferma: «Rimane pertanto immutato il giudizio negativo della Chiesa nei riguardi delle associazioni massoniche, poiché i loro principi sono stati sempre considerati inconciliabili con la dottrina della Chiesa e perciò l’iscrizione ad esse rimane proibita. I fedeli che appartengono alle associazioni massoniche sono in stato di peccato grave e non possono accedere alla Santa Comunione»[3].

Qual è, dunque, l’atteggiamento che la nostra Chiesa deve oggi avere nei confronti dei suoi membri iscritti alle logge massoniche? La risposta non può che venire dall’atteggiamento di Cristo, che è allo stesso tempo Maestro e Pastore: come Maestro ci insegna a chiamare Bene il Bene e Male il Male (la verità prima di ogni cosa) e, quindi, affermare con chiarezza agli interessati l’errore in cui sono caduti; come Pastore ci insegna a cercare le pecorelle smarrite, a prenderle sulle nostre spalle e a riportarle all’ovile sicuro della salvezza. Nella condanna alla Massoneria non si deve vedere una sorta di ostinazione contro di essa, ma un amore alla Verità, che è Cristo, e agli uomini, che solo incontrando Lui si salvano. «La Chiesa è intransigente sui principi, perché crede, è tollerante nella pratica, perché ama. I nemici della Chiesa sono, invece, tolleranti sui principi, perché non credono, ma intransigenti nella pratica, perché non amano. La Chiesa assolve i peccatori pentiti, i nemici della Chiesa assolvono i peccati»[4].


[1] Clemente XII, Bolla Pontificia In eminenti apostolatus specula, 28 aprile 1738.

[2] Ibidem.

[3] Sacra Congregazione per la Dottrina della Fede, Dichiarazione circa l’appartenenza dei cattolici ad associazioni massoniche, in AAS LXXVI (1984), p. 300.

[4] R. Garrigou-Lagrange, Dieu, son existence et sa nature, Paris 1923, p. 725.