La formazione giovanile a una cultura religiosa e la nascita di germi di vocazione nei ragazzi potrebbe avvenire anche attraverso la testimonianza preziosa degli insegnanti di religione nella scuola. Essa è e rimane il luogo di incontro per eccellenza con i giovani che non sono inseriti in un cammino ecclesiale, sede idonea per formare onesti cittadini e buoni cristiani. È necessaria, quindi, una pastorale scolastica che tenga nel dovuto conto il far crescere nei giovani la ricerca delle vere ragioni del loro vivere e sperare: essi si pongono tante domande e mille dubbi sorgono in loro di fronte alla dura realtà del mondo; è necessario, dunque, un annuncio specifico che li porti a cercare e incontrare l’unica persona in grado di dare risposte alle loro domande e di dissolvere la nebbia dei dubbi: Gesù Cristo. Fondamentale diventa, così, la formazione specifica e permanente degli insegnanti di religione, presenza della Chiesa nel mondo della scuola: essi, nell’ambito della loro funzione docente, devono essere capaci di portare nei luoghi dove i giovani vivono, interagiscono e si formano per il domani della loro vita l’annuncio semplice e genuino del Vangelo, favorendo l’apertura all’ascolto e al dialogo tra ragazzi e insegnanti per confrontarsi, discernere, condividere e scoprire sé stessi alla luce della speranza cristiana. È opportuno rivalutare una presenza, pur numericamente bassa ma importante, di sacerdoti che si dedichino all’insegnamento nella scuola e che diventino punto di riferimento per docenti e studenti.