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Proposizione 101

«Col nome di laici si intende l’insieme dei cristiani, cioè i fedeli, che, dopo essere stati incorporati a Cristo col battesimo e costituiti popolo di Dio e, resi partecipi dell’ufficio sacerdotale, profetico e regale di Cristo, per la loro parte compiono, nella Chiesa e nel mondo, la missione propria di tutto il popolo cristiano»[1]. «Essi esercitano il loro l’apostolato evangelizzando e santificando gli uomini, e animando e perfezionando con lo spirito evangelico l’ordine temporale»[2]. Compito dei laici è anche quello di crescere nella fede e santificare se stessi.

Questo Sinodo aiuti i laici della nostra Diocesi a prendere coscienza della loro dignità di cristiani ricevuta con il Santo Battesimo e che va necessariamente alimentata con la Parola e l’Eucarestia. Il cammino di fede proposto a tutti i fedeli deve condurre alla piena comprensione e maturazione della propria partecipazione alla funzione sacerdotale, profetica e regale di Cristo iniziata con il Battesimo per «essere il fermento di Dio in mezzo all’umanità annunciando e portando la salvezza di Dio in questo nostro mondo, che spesso si perde, che ha bisogno di avere risposte che incoraggino, che diano speranza, che diano nuovo vigore nel cammino»[3].


[1] Concilio Vaticano II, Costituzione dogmatica sulla Chiesa Lumen Gentium, n. 31.

[2] Concilio Vaticano II, Decreto sull’Apostolato dei Laici Apostolicam Actuositatem, n. 2.

[3] Francesco, Esortazione Apostolica Evangelii Gaudium, n. 114.