Cos’è la gioia vera per il cristiano? La risposta ci viene dall’Evangelii Gaudium di Papa Francesco:
Gioia è far entrare nella propria vita il Verbo fatto carne e testimoniare di essere una sola cosa con Lui, di portare in sé gli stessi sentimenti suoi (cfr. Fil 2,5) e di irradiare intorno a sé non un’effimera gioia umana, bensì il gaudio di Colui che ci ha promesso che il suo amore ci è stato donato perché la sua gioia sia in noi e la nostra gioia sia piena (cfr. Gv 15,11). La vera gioia può nascere quando siamo in grado di guardare a noi stessi con gli occhi di Dio, accettandoci per quello che siamo: non con gli occhi della nostra superbia, della nostra vanagloria, della nostra presunzione, ma con gli occhi della infinita misericordia dell’Altissimo: «Signore, che cosa è l’uomo perché te ne ricordi e il figlio dell’uomo perché te ne curi? L’uomo è come un soffio, i suoi giorni come ombra che passa» (Sal 144, 3-4). «Eppure lo hai fatto poco meno di un dio, di gloria e di onore lo hai coronato» (Sal 8,6). Deboli, fragili, peccatori ma uomini; esseri umili che non si devono affannare di mostrarsi agli altri per quello che non sono, ma come creature riconciliate con se stesse e con Dio, capaci di riconoscere i propri peccati e di esprimere nella gioia la professione di fede in Gesù Cristo Risorto, che «torna a caricarci sulle sue spalle una volta dopo l’altra. Nessuno potrà toglierci la dignità che ci conferisce quest’amore infinito ed incrollabile. Egli ci permette di alzare la testa e ricominciare, con una tenerezza che mai ci delude e che sempre può restituirci la gioia»[1]. Quando, poi, una persona guarda se stessa con gli occhi di Dio non può non guardare anche gli altri con i medesimi occhi. La gioia, in questo caso, nasce dal considerare l’altro così com’è, come Dio l’ha pensato e voluto: un fratello, o meglio un altro me stesso. Chi non ama il fratello non potrà mai essere nella gioia, perché essa è dono dello Spirito e frutto dello Spirito è l’amore (cfr. Gal 5,22). Amore e gioia sono la medesima cosa, per questo chi non ama non potrà mai vivere nella gioia. L’amore verso il prossimo è l’unico modo con cui possiamo essere credenti quando affermiamo di amare Dio, perché solo l’amore è credibile[2]. «Se uno dicesse “io amo Dio” e odiasse il suo fratello, è un mentitore. Chi infatti non ama il proprio fratello che vede, non può amare Dio che non vede» (1Gv 4,20).
[1] Francesco, Esortazione Apostolica Evangelii Gaudium, n. 3.
[2] Cfr. H. U. Von Balthasar, Solo l’amore è credibile, Roma 1991.