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Proposizione 154

La Chiesa non è soltanto un luogo di trasmissione della fede, cioè non è una semplice “emittente”. Custode fedele della Parola, la Chiesa è innanzitutto chiamata a porsi in “religioso ascolto” di essa, riconoscendola come dono da condividere con tutti gli uomini. Nell’ascolto della Parola e nell’apertura orante del cuore si perpetua il prodigio della Pentecoste (cfr. At 2,1-13) che permette alla Chiesa di assumere, sotto la spinta e la guida dello Spirito Santo, i linguaggi e gli atteggiamenti maggiormente idonei, in ogni tempo e situazione, per far arrivare l’annuncio del Vangelo a tutti[1].

 

Non c’è comunicazione senza comunione. Da questo cammino condiviso della nostra Chiesa locale deve maturare una rinnovata consapevolezza che una comunicazione svuotata di comunione e fraternità diventa sterile promozione, arida pratica di moltiplicazione della visibilità. Sono le testimonianze coerenti di Vescovi, presbiteri, diaconi, religiosi e religiose, laici, educatori, catechisti, in comunione fraterna e autentica, a generare una comunicazione efficace, credibile, feconda.

Si attivino in Diocesi processi di dialogo in grado di superare ogni attrito che, invece di favorire unitarietà e promuovere riconciliazione per renderla ancora più credibile quando la si predica agli altri, rischia di compromettere la capacità di trasmissione della Parola, la missione evangelizzatrice, la gioia di condividere la fede con pienezza e non con doppiezza.

Tutti nella comunità ecclesiale, sia tramite rapporti personali sia attraverso l’utilizzo dei mezzi di comunicazione sociale, sono chiamati a esercitare il nativo diritto di esprimere liberamente le proprie idee con atteggiamento costruttivo, con franchezza, ma anche con l’avvertenza di evitare atteggiamenti e interventi pubblici che possano nuocere alla verità, alla comunione, e all’unità del corpo ecclesiale. Non è raro infatti che interventi di singoli o di gruppi siano usati in modo strumentale e amplificati dai media per creare divisioni e pretestuose contrapposizioni nella comunità cristiana.

[1] Cfr. Conferenza Episcopale Italiana, Comunicazione e Missione. Direttorio sulle comunicazioni sociali nella missione della Chiesa, nn. 39-42.